
A Buscate non piacciono i boschi. E’ questa l’amara considerazione che si può fare dopo aver visto come sono stati trattati in questi ultimi 30 anni i nostri boschi. La tutela del Parco del Ticino a cui abbiamo aderito 20 anni fa è servita a poco o niente.
L’aggressione più massiccia al nostro patrimonio boschivo ha un responsabile (Cava Campana) e dei complici (le amministrazioni comunali che si sono succedute in questi anni). Considerando solo l’ultima autorizzazione allo scavo (del 5 marzo 2012) sono stati spazzati via quasi 67.000 mq di bosco. A fronte di un impegno di ripristino contenuto nell’autorizzazione di oltre 50.000 mq di bosco, Cava Campana a Buscate ne ha realizzati solo 17.000 mq (nell’area ex depuratore), gli altri 33.000 mq sono stati “regalati” (con il puntuale parere favorevole del Parco del Ticino) al Comune di Bussero (Monza). Inutile dire che se non ci fosse stato il pressing dell’Associazione 5 agosto 1991 sull’amministrazione e sul Parco del Ticino non sarebbero stati realizzati nemmeno quei 17.000 mq di bosco in via per Cuggiono.
La nuova Convenzione tra Comune e Cava approvata il 29/09/21 ha fatto una operazione di “rimodellatura” dei tempi del ripristino ambientale stabilendo un nuovo cronoprogramma. I tempi sono stati liberamente scelti dai sottoscrittori (Comune e Cava Campana) senza costrizioni di nessun genere. In particolare:
- recupero ambientale dell’area degli impianti già di proprietà del Comune entro il 30 maggio 2022;
- autorizzare la Cava all’utilizzo delle vasche di decantazione delle acque (poste sempre nell’area di proprietà comunale) fino al 31 ottobre 2022;
- di realizzare il recupero dell’area del bosco Quadro entro 6 mesi dalla conclusione delle attività di scavo e cedere al Comune questo terreno per un totale di 27.466 mq da aggiungere a quelli già di proprietà comunale;
- di realizzare per la Cava un accesso ” proprio ed indipendente” da quello esistente che sarà “nella piena disponibilità” del Comune (tempi non stabiliti);
- delimitazione dell’area di scavo con rete metallica.
Ora dobbiamo constatare che questi tempi sono saltati e a soli 8 mesi dalla firma della Convenzione la riconsegna prevista al 30 maggio non c’è stata e non si sa che fine farà.
Mentre per la realizzazione degli impianti sportivi del Pratone (per una spesa sostenuta da Cava Campana di 40.000 €) il Comune ha mobilitato l’ufficio Tecnico comunale che ha predisposto un progetto in tempi record, per il recupero ambientale della Cava pare che il Comune di Buscate si sia “affidato” a Legambiente.
Diciamo “pare” perché non c’è traccia in nessun atto pubblico (delibera di Consiglio o di Giunta) di questo “affidamento”, ne si è mai discusso nelle sedi proprie di questo problema (ad es, nella apposita Commissione consigliare). Si sa solo (e solo per vie traverse) che Legambiente avrebbe fatto a Novembre dello scorso anno un sopralluogo in Cava accompagnata dal Sindaco, ma sulle finalità di questo sopralluogo il Sindaco e Legambiente tengono le bocche cucite. La regola su questa vicenda è l’opacità delle decisioni prese fuori dalle sede istituzionali, altro che trasparenza!
Il risultato di questa operazione è nei fatti: i tempi del recupero sono saltati per l’ennesima volta.
PS L’invenzione dell’acqua calda
Su FB Legambente di Buscate esce con la sua proposta per il parco alla cava. Propone di fare ” diventare 𝘂𝗻’𝗼𝗮𝘀𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗿𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗴𝗿𝗮𝗹𝗲 dove, su indicazione del Parco del Ticino, si possano, non solo introdurre di nuovo specie vegetali caratteristiche della zona, in maniera che pollini, semi ed in prospettiva insetti e piccoli animali possano via via diffondersi nelle aree circostanti, ma anche 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗹𝘂𝗼𝗴𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝘁𝘂𝗱𝗶𝗼 𝘀𝘂𝗹 𝗿𝗲𝗰𝘂𝗽𝗲𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗯𝗶𝗼𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶𝘁𝗮̀“.
Inutile dire che tutto questo era già previsto dal Piano di recupero del 2012 approvato dalla Provincia di Milano.
Scompare, secondo Legambiente di Buscate, il parco pubblico con aree attrezzate e percorsi vita così come espressamente previsto da quel piano già approvato e sottoscritto anche dal Parco del Ticino. Sul perché non si voglia fare un parco pubblico in Cava è abbastanza ovvio pensare che così non si “disturba” il cavatore con i suoi progetti di macinatura degli inerti.
Ma cosa prevedeva il Piano di recupero approvato nel 2012? Ecco qui di seguito (così magari qualcuno leggerà le carte prima di parlare…):


Sulla gestione di queste aree il Parco del Ticino si è già offerto di seguirle per 5 anni gratuitamente. Anche su questo si “sfondano” porte già aperte. Così come si potrebbe piantumare tutta l’area dell’ex Depuratore come ha proposto l’Associazione 5 agosto 1991 con le stesse modalità e a costo zero per il Comune (proposta avanzata da tempo e mai presa in considerazione dal Comune).
Nel Piano già presentato e approvato da Cava Campana nel 2012 c’è tutto l’elenco delle essenze arboree da utilizzare adatte per il tipo di terreno e autoctone.
Per quanto riguarda il “corridoio ecologico” c’è una proposta sostenuta da anni da Salviamo il paesaggio e altre associazioni ambientaliste compreso il 5 agosto 1991 per la costituzione di un parco agropaesaggistico che unisca i PLIS locali in una soluzione di continuità, che idealmente possa connettere il Parco Ticino, il Parco delle Roggie, il Parco del Roccolo, Parco dei Mulini, Parco del Gelso, il Parco del Basso Olona e arrivare all’Oasi del WWF di Vanzago. E’ una proposta sul tavolo delle amministrazioni locali da almeno 10 anni…
Direi che basta e avanza. Il mondo girava anche prima che arrivasse qualche “illuminato” a scoprire l’acqua calda. Pensare che le esperienze ambientaliste maturate in decine di anni di lotte siano “roba vecchia” e non una ricchezza da valorizzare, è semplicemente partire col piede sbagliato.
